"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei."

Oracolo di Delfi

martedì 9 dicembre 2014

Sarà amore vero?

Sarà amore vero? questa la domanda più ricorrente e non solo all'inizio di una storia ma anche ogniqualvolta, per un qualsivoglia motivo, piccolo o grande, il dubbio assale la nostra mente.



Sarà amore vero? ma cosa s'intende per amore vero?

L'amore è amore e, se c'è, è vero! può essere che la domanda non sia quella giusta!
Quando la mente ci mette in crisi tritando ogni pensiero, in noi rimangono solo briciole spezzettate, piccoli pezzi di un puzzle che sparpagliati dal vento non riusciamo più a trovare per completare il disegno ed avere nuovamente una visione organica.

Questo è il momento di tacitare la mente per ascoltare il cuore.
L'amore non è argomento logico ed i sentimenti non si possono certo misurare.

Può essere che la domanda giusta sia: mi ama così com'è, accetterò il suo amore?

Eh si, perché molte volte il problema non è se l'altro prova per noi un amore vero ma è nella nostra difficoltà di accettare un rapporto d'amore che non corrisponde alle nostre aspettative più profonde.

Il cuore dice: 'ama incondizionatamente' e la mente risponde 'il tuo amore non vale perché non è ricambiato come vorresti'.

Amare non è azione da compiersi ma è un moto del cuore che non richiede ricompensa.

Si può amare qualcuno indipendentemente dal fatto che ciò che prova per voi sia amore vero.

Se poi state valutando come poter continuare a rapportarvi con chi amate, allora c'è solo una cosa da fare: cercare di capire se sia il caso o no di accettare ciò che può darvi indipendentemente dalle vostre aspettative.

Se per amore vero intendete un amore completamente ricambiato allora è molto più facile darvi risposta poiché se vedete che riesce ad avere altri rapporti di coppia oltre a voi, sicuramente non prova per voi l'amore vero che cercate!

L'amore è univoco e brucia di un fuoco che rimane compatto e le sue fiamme tirano sempre verso l'alto. Se chi amate disperde la sua forza in troppe direzioni potete star certi che non è l'amore vero che cercate o che vorreste.

mercoledì 29 ottobre 2014

Gli amori vanno e vengono ma gli amici, quelli veri, restano: perché?

Gli amori vanno e vengono ma gli amici, quelli veri, restano: perché?




La frase appena letta vi sembrerà forse assurda ma, se provate anche solo a tornare indietro per un po' di anni con la memoria e se avete la fortuna di avere almeno un amico vero, vi renderete subito conto di quanto sia reale.

Quando siamo innamorati di qualcuno, quel qualcuno diventa il centro del nostro mondo e, senza volerlo, ci auto escludiamo da tutto il resto. Viviamo i nostri giorni in funzione di chi amiamo e, in genere, non teniamo più nella giusta dimensione tutti coloro che, comunque, sono stati e sono presenti al nostro fianco.

Quando un amore finisce, per non patire troppo la solitudine e per condividere con qualcuno la nostra disperazione, andiamo a rivitalizzare i rapporti che, nella foga amorosa, abbiamo trascurato.
Non è bella, messa così eppure è ciò che, in perfetta buona fede, capita più o meno a tutti.
Lo stupefacente è che, gli amici, quelli veri, sono ancora lì pronti ad asciugare le nostre lacrime e a rincuorarci con il loro amore.

Uso il termine amore perché anche quello che lega ad un amico è una forma di amore.
Amiamo profondamente chi sentiamo amico senza neppure renderci conto che quello che lega due persone facendole 'amiche' è una forma d'amore nobile, che non ha tensioni egoistiche e che non ha scopi di finalizzazione ad un proprio tornaconto.

Se l'amicizia è vera, l'amore che la lega è un amore puro e senza senso che, però, ci fa forse capire le parole 'amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi'. E' l'amore che non fa richieste e che si alimenta solo da ciò che sentiamo per qualcun altro. Anche qui, come nell'amore di coppia, può essere che qualcuno che per noi è un amico si allontani da noi ma, se questo capita, può essere solo perché per l'altro non siamo ciò che lui è per noi.

L'amore di coppia è bellissimo e gratificante ma ha in se troppe tensioni dovute alla sfera sessuale che l'amore amichevole non prevede.

Forse, l'amore per un amico, un amico vero, è quello che ci fa comprendere cosa si può intendere per Fratellanza.

Alla fine, se vi guadate indietro e intorno, gli amori vanno e vengono ma gli amici, quelli veri, restano.

TIENIMI PER MANO AL TRAMONTO 

(Hermann Hesse)

Tienimi per mano al tramonto, 
quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano,
portami dove il tempo non esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano 
nei giorni in cui mi sento disorientato
cantami la canzone delle stelle,
dolce cantilena di voci respirate...
Tienimi per mano e stringila forte
prima che l'insolente fato
possa portarmi via da te.
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare, mai.....

venerdì 17 ottobre 2014

Cos'ha l'altra/o più di me?

Cos'ha l'altra/o più di me?...



...questa è una di quelle domande che ti tormentano quando chi ami ti lascia per stare con qualcun altro. E' una domanda veramente subdola ed infernale che ti pone nella condizione di sentirti sminuito/a, inappropriata/o, inutile... insomma: un niente.

E non è tutto! La cosa peggiore è che, quest'infame domanda che ti ronza nel cervello in ogni istante, ti pone in guerra con l'altro/a svagando l'attenzione dal fatto inequivocabile che, chi ami, ti abbia mollato.

E già, se ti ha lasciato è perché, fondamentalmente, ciò che provava per te non era sufficiente a mantenere vivo e vegeto il vostro rapporto! Se così non fosse, non se ne sarebbe andata/o.

Può essere che l'altro/a abbia realmente caratteristiche tali da poter essere considerata da chi ti ha lasciato più appropriata/o alle sue esigenze ed ai suoi desideri ma può anche essere che non sia così eppure, presi dalla fatidica domanda, perdiamo di vista la realtà dei fatti e ci inoltriamo in un labirinto di pensieri fatto di se, ma, forse, potrebbe...

Persi nei nostri pensieri vorremmo che in un attimo il nostro amato/a si rendesse conto di quanto gli manchiamo, di quanto stava bene con noi, di quanto rimpianga i momenti passati insieme, di come stava bene nel nido sicuro del nostro amore... ma in un attimo non sarà possibile.

Non è detto che chi ci ha lasciato torni e se anche dovesse farlo potrebbero volerci anni!
Ma siamo così sicuri di voler fare la fine di Eco, la ninfa che si è consunta a causa del rifiuto  di Narciso?

Meglio sarebbe tornare padroni della nostra vita guardando in faccia la realtà: se ci ama sul serio di quell'amore vero, profondo ed imperituro che pensavamo provasse per noi, prima o poi tornerà a cercarci ma lo farà con i suoi tempi e non con quelli rapidissimi che noi vorremmo quindi occorre procedere nella nostra vita rendendola bella, vivace e piena (come merita d'essere) anche senza la sua presenza.

Può essere che l'altro/a, nel tempo si renda conto che nessuno potrà mai dargli/le un amore come quello che gli abbiamo dato e che ci rivaluti tornando da noi ma può anche essere che Lui/Lei non fosse la persona giusta per fare della nostra vita un'avventura stupenda più di quanto già non lo sia.

Quante volte è successo che, a distanza di molto tempo, ci si renda conto che, in fondo, l'altra/o che 'ce l'ha portato via' fosse, in realtà, proprio ciò che chi ci ha lasciato meritava!

Non è per dire il fatidico 'chi non mi vuole non mi merita' che, obiettivamente, suona un po' presuntuoso e tanto come stupida frase di consolazione, è per dire che, con il passare del tempo, può essere che ci si possa rendere conto che chi ci ha lasciato ha fatto la scelta sbagliata che l'ha intristito e abbruttito, dentro e fuori.

Se noi saremo in grado di coltivare la nostra vita con giorni vissuti serenamente, godendoci appieno il miracolo del risveglio ad ogni nuovo mattino, allora può essere che, un giorno a fronte del 'cos'ha l'altra/o più di me'  riusciremo,a rispondere:  'Assolutamente niente'.

lunedì 13 ottobre 2014

Amore senza senso



Avete mai provato la sensazione incredibile dell'amore senza senso, senza scopo e senza tornaconto?

Se si, siete stati fortunati perché avete potuto trovare e provare quella sensazione di essere assolutamente tranquilli e sereni, persi in un mondo avulso da tutto ciò che pensiamo essere la nostra realtà.

E' difficile da spiegare a parole ma credo che siano le sensazioni di chi per anni si sottopone ad una dura disciplina per raggiungere l'illuminazione, quell'attimo, cioè, in cui ci si perde nel tutto tornando al mondo dal quale arriviamo.

Siete vivissimi eppure non siete più parte di questo mondo ma vi sentite 'il mondo'.

Quello di cui parlo è quell'amore senza senso, dolce e fortissimo che ci permette di superare i sensi fisici; è quell'amore che stimola la voglia di trascendere l'amore fisico per toccare realmente l'animo di chi amiamo; è quell'amore che si esprime con notti passate in comunione e che non prevede il soddisfacimento di una tensione sessuale normale nel mondo fisico ma assolutamente inutile nel mondo animico.

Se avete provato anche solo per un attimo ciò di cui sto parlando, sapete che ciò che provate non dipende dalla persona che amate ma solo ed unicamente da ciò che voi sentite per lei e sapete anche che non esiste motivo razionale sufficiente a spiegare perché proprio lei. In quel momento è la persona giusta al posto giusto senza ma e senza se.

Le vostre mani si muovono dolcemente su di lei in una carezza continua, i vostri occhi vedono la sua parte più bella, il suo profumo vi inebria, la sua voce è una dolce melodia ed il suo gusto è di quel sapore perfetto che delizia; i vostri sensi fisici funzionano all'unisono ma solo per farvi trascendere la fisicità della vita terrena per ritrovare una vita altra che vi rende assolutamente felici.

A volte, la vita ci porta di questi incontri e non è detto che il rapporto continui nel tempo; se così è non disperatevi perché una volta aperta la porta, altri potranno farvela oltrepassare nuovamente. Non guardate all'allontanamento con un senso di perdita poiché l'esperienza vissuta rimarrà vivissima in voi e concentratevi su tutto ciò di positivo che quell'incontro, quell'amore senza senso e senza scopo vi ha lasciato.

A volte, invece, proprio quella persona lì rimane per anni accanto a voi; se così è rallegratevi della vostra fortuna e ringraziate il Cielo che ha voluto donarvi una strada per tornare a casa pur rimanendo parte di questo mondo terreno.

Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima,del mio cuore una dimora per la tua bellezza,del mio petto un sepolcro per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera,e vivrò in te la vita di un fioresotto i raggi del sole.

Canterò il tuo nome come la valle canta l'eco delle campane;ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascoltala storia delle onde.

(K. Gibran)

sabato 23 agosto 2014

Ti amo talmente tanto che ti lascio!

"Ti amo talmente tanto che ti lascio", a prima vista, potrebbe sembrare una di quelle frasi cretine che dicono quelli che ti vogliono scaricare ma, nell'intento di questo articolo, la frase su menzionata rappresenta un estremo e definitivo gesto d'amore.


Quando ci innamoriamo di qualcuna/o e questo qualcuno diviene la nostra priorità al punto che tutto il resto perde d'importanza, senza neppure rendercene conto, si installa in noi la convinzione di essere il meglio che poteva capitarle/gli perché il nostro infinito amore farà di lui/lei un essere felice.
E' comprensibile che noi ci si possa convincere che solo noi potremo donarle/gli ciò che le/gli serve poiché il nostro amore è talmente grande da non poter essere superato da quello di nessun altro.
Presunzione? Incapacità di vedere le cose in modo oggettivo?... forse, ma, alcune volte, potrebbe essere anche la verità.
Il problema non è se sia vero o no che non potrà mai più trovare qualcun altra/o che l'ami con la forza e l'immensa dolcezza del nostro amore.
Il problema è che tralasciamo di prendere in considerazione ciò che ne pensa lei/lui.
Come dicevo, l'amore che proviamo e noi stessi siamo il meglio che poteva capitarle/gli ma se lei/lui non la vede così, iniziano i guai, e sono guai molto seri!
La persona che diciamo d'amare, magari a modo suo ci ricambia ma è comunque insofferente e assolutamente infelice, alla continua ricerca di qualcosa in più o di qualcos'altro.
Noi, convinti di essere ciò che le/gli serve per star bene, cominciamo così a dannarci l'anima alla ricerca di quel qualcosa in più che possa renderla/lo felice ma non ce la potremo mai fare e, un giorno nel tempo, magari dopo anni, dovremo renderci conto che, per quanto possiamo fare, non siamo ciò che lei/lui pensa di volere per essere felice.
E adesso?
Presi da uno sconforto totale arriveremo finalmente a comprendere che non potremo, date le condizioni, rendere felice la persona che amiamo e non perché non ne siamo in grado bensì perché non siamo chi lei/lui vuole accanto a sé. 
Possiamo provare con tutto noi stessi a farle/gli cambiare idea ma non avremo la minima possibilità di riuscita.
Stando così le cose avremo solo due possibilità: o cercheremo con tutti i mezzi a nostra disposizione di tenerla/lo legata perché non vogliamo assolutamente perderla/lo innescando una serie di eventi che possono procurare solo dolore ad entrambi o, proprio grazie all'infinito amore che proviamo per lei/lui, ci ritroveremo a pronunciare, magari con un filo di voce, la fatidica frase:
"Ti amo talmente tanto che ti lascio".  

martedì 5 agosto 2014

quando l'amore c'è.... la gamba tira il piè!

Quando l'amore c'è... la gamba tira il piè.

Non so bene se questo antico detto sia conosciuto anche fuori dei confini della mia provincia di origine, sta di fatto che, come ogni vecchio detto, esplicita una realtà assoluta e molto, molto semplice: se qualcuno ti ama non hai bisogno di chiedergli prove tangibili del suo amore perché sarà egli stesso a donartele per soddisfare la sua esigenza di comunicarti il suo amore





Se da un po' di tempo non riuscite più a capire se il partner via ama ancora o se il suo amore stia evaporando come l'essenza di una bottiglia di profumo lasciata aperta, vi sarà certamente venuta la fatidica frase: "ma tu mi ami?"... è un classico! 
Il problema è la risposta che in genere è, più o meno: "ma certo che ti amo, che domande mi fai?"
Una risposta così vi mette ancora più in crisi per vari motivi:

  1. vi ha riconfermato che vi ama ma il dubbio è che ve l'abbia detto solo perché glielo avete chiesto;
  2. se è vero che continua ad amarvi perché non riuscite più a sentirlo il dichiarato amore?;
  3. se è vero che continua ad amarvi perché per Lui o Lei siete diventati trasparenti?
  4. se è vero che continua ad amarvi perché tutto, ma proprio tutto, è più importante di voi?
  5. se è vero che continua ad amarvi perché il vostro letto è diventato un mero oggetto di arredamento su cui dormire (e basta!);
  6. se è vero che vi ama perché.....
... ed i perché sono infiniti! 
Altro pensiero: può uno che dice di amarvi chiedervi come mai voi chiediate conferma del suo amore senza rendersi conto che se siete arrivati al punto di chiederglielo è perché qualcosa non va?
Nella vita di tutte le coppie ci sono periodi in cui uno dei due può essere un po' distratto da problemi magari più urgenti ma se il malessere dura da troppo tempo è il caso di valutare bene la situazione.
Come abbiamo visto è assolutamente inutile chiedere se vi ama ancora a meno che non lo facciate dopo aver deciso che la situazione così com'è è divenuta per voi invivibile e quindi vogliate seriamente andare a definire se vale la pena di continuare a stare insieme o no.
Se vi trovate nel dubbio, non cercate parole ma guardate i fatti perché:
quando l'amore c'è... la gamba tira il piè

venerdì 25 luglio 2014

Mi ha lasciato e non so perché... andava tutto bene!

"Mi ha lasciato ma andava tutto bene, chiedi perché ai Tarocchi"

Non potete neppure immaginare quanti consulti di cartomanzia iniziano con questa domanda!
La prima reazione, la più spontanea, è cercare di capire le motivazioni di un abbandono ma il guaio è che ce lo chiediamo sempre quando l'allontanamento è già successo.
Nel cercare di comprendere le motivazioni di una separazione 'senza motivo' apparente, una di quelle separazioni che sembrano giungere come un lampo a ciel sereno, la prima cosa cui pensiamo è un motivo esterno alla coppia e, a volte, è vero.




Per molte persone avere un amante è quasi uno sport, un hobby, un passatempo. Sono persone realmente convinte che congiungersi carnalmente con qualcuno diverso dal proprio partner dia un po' di pepe alla propria vita e, in fondo, non sia un vero e proprio tradimento; è solo un attimo di novità che dà i brividi come lanciarsi col parapendio o fare una discesa di rafting. Questo tipo di persone non lascia il partner e, finito il momento ludico, torna sempre a casa.
Diverso il discorso per chi decide che la persona con cui sta non è più quella giusta e, forte di questa decisione, la lascia, senza se e senza ma.
Il più delle volte, purtroppo, c'è già qualcun altro che, seduto in macchina, aspetta di veder scendere il proprio nuovo amore con le valige che insieme caricheranno nel bagagliaio per poi partire verso la loro nuova destinazione.
A fronte di questa situazione, chi viene lasciato punta tutta la sua attenzione sul terzo incomodo dandogli responsabilità che, in realtà, non ha. Sembra quasi che il partner che ci ha lasciato sia un burattino che altri possono gestire inducendolo a gesti ed azioni che non vorrebbe fare ma, se così fosse, vorrebbe dire che per anni avete amato un imbecille incapace di decidere per se stesso.
Ma quando Mai! 
Chi se ne va, sa perfettamente ciò che sta facendo ed è assolutamente padrone di se stesso e delle circostanze anche se, forse, non ha capito fino in fondo le motivazioni delle proprie scelte.
Quella descritta è una situazione che può insorgere, escludendo i casi di coloro che passano di fiore in fiore come le farfalle, solo in coppie che stanno insieme da molti anni.
Nelle coppia di lunga data, se non si è attenti e presenti al vivere quotidiano, si perde la conoscenza del partner dando per scontato di conoscerlo, dimenticando che, ognuno di noi, è un mondo in continua evoluzione e, giorno dopo giorno, cambiamo anche in base alle esperienze che la vita ci offre.
La presunzione di avere la situazione sotto controllo, i problemi di vita in comune, il carico di lavoro, l'educazione dei figli e l'abitudine alla presenza dell'altro ci rendono particolarmente disattenti ed è proprio questa disattenzione che innesca l'allontanamento.
Esiste un momento in cui il nostro partner, magari inconsapevolmente, richiede la nostra attenzione ed una presenza più vitale al rapporto di coppia ma, presi dalle tante incombenze quotidiane, o non ce ne accorgiamo neppure o derubrichiamo quella richiesta come un capriccio momentaneo che non vale la pena di essere accolto.
Fatta la frittata!
Quando non percepiamo e non diamo risposte alle richieste che nascono dall'essere più profondo della persona che diciamo di amare e che abbiamo scelto 'per la vita', senza neppure accorgercene, lo invitiamo a cercare altrove ciò che gli serve. 
Il nostro partner inizierà a sentirsi isolato, poco amato ed estremamente solo e, senza neppure rendersene conto, aprirà le porte del suo essere ad un nuovo incontro destinato a colmare le lacune che abbiamo sottovalutato.
Se non siamo effettivamente presenti alla vita del partner ma pensiamo di dargli ciò di cui abbisogna senza chiederci se per lui è sufficiente, ci condanniamo ad essere lasciati e, in questo caso non ci sarà possibilità di ritorno perché il suo allontanamento non sarà una sbandata momentanea ma la concretizzazione di un nuovo amore che cancella definitivamente l'amore passato.
Magari rimarrà un grande affetto ma l'amore si è estinto ed è stato sostituito da un nuovo amore che, proprio perché nuovo, non si baserà su una conoscenza passata e sarà sicuramente più coinvolgente.
Quindi, non stupitevi se alla domanda: "mi ha lasciato ma andava tutto bene dimmi perché" il cartomante, dopo aver girato le sue carte, vi dovrà dire che se n'è andato perché non si sentiva più amato e non perché è arrivato un essere spregevole che ve lo ha rapito.

giovedì 17 luglio 2014

Anna Oxa - Quando nasce un amore





Quando nasce un amore è un momento unico e irripetibile fatto di grandi sensazioni che innescano emozioni forti che non si riesce a trattenere.

Quando nasce un amore l'unica cosa possibile è viverlo senza ieri e, soprattutto senza domani per renderlo tanto forte da resistere ai danni del tempo e del vivere per far sì che diventi un amore 'per sempre'

lunedì 14 luglio 2014

Tarocchi amore: le 'furbate' aiutano l'amore?

"La conoscenza viene acquisita imparando; la fiducia dubitando; la destrezza con la pratica; e l'amore con l'amore." T. S. Szasz




Tarocchi amore: le 'furbate' aiutano l'amore?
A volte si pensa che scaltrezza e calcolo che confezionano le 'furbate' aiutino in amore e, grazie a questa dubitabile credenza, ci si impegna tenacemente nell'ideare, pianificare e mettere in atto comportamenti che superano di gran lunga i copioni di molti film.
Risultato? il più delle volte fallimentare e controproducente!
Molti i motivi del fallimento ma quello più rimarchevole è il voler a tutti i costi che l'altro pensi ed agisca esattamente come vogliamo noi e questo sottintende una volontà di manipolazione che nulla può aver a che fare con l'amore nell'accezione più alta del temine.
L'amore è come un'onda che spinta da forza inspiegabile razionalmente investe e ricolma un essere umano e, da questo, si irradia verso l'essere amato. Non c'è ragione, non c'è volontà, non c'è spiegazione e, soprattutto, non c'è sforzo.
Quando l'amore agisce all'interno di una persona verso un'altra non c'è assolutamente bisogno di richiedere qualcosa poiché il qualcosa lo si fà spontaneamente.
Se amo veramente qualcuno ho voglia, addirittura bisogno, di esprimerglielo con ogni mezzo: il gesto, la parola, il pensiero, l'azione.
Se amo veramente una persona ho desiderio di stare in contatto con lei il più possibile e, se non posso di persona, cerco di farlo attraverso i vari mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Gli amanti (intesi come due che si amano e non come due che tradiscono i rispettivi consorti!) sono in comunicazione continua anche a livello intuitivo ed ognuno di loro sente la presenza dell'altro anche se quest'ultimo è a migliaia di chilometri.
Quando l'amore c'è non si pensano le 'furbate' perché non ce n'è bisogno!
Conseguenza logica della frase precedente è che se quando l'amore c'è le 'furbate' non servono, quando incominciamo a pensarle è perché l'amore sta iniziando a svanire o è già andato del tutto.
In tutte le coppie che si amano possono capitare momenti in cui uno dei due non è presente al 100% al rapporto ma, su questa assenza, possono pesare vari problemi di vita che lo distraggono; se l'essere amato è in piena crisi e pur di non perdere il lavoro dedica tutte le sue energie alla soluzione dei problemi c'è un motivo serio e, per un breve periodo di tempo, il rapporto d'amore passa in secondo piano. Se il periodo di assenza si prolunga troppo allora è giunto il momento di parlare.
Parlare vuol dire comunicare con onestà il proprio malessere in rapporto all'assenza che sentiamo e che vorremmo superare con il ritorno di comportamenti e sensazioni che ci fanno stare bene.
Se, nonostante il nostro comunicare veritiero ed onesto, l'altro continua a mantenere un atteggiamento distaccato possiamo iniziare a pensare che il suo interesse per noi si stia affievolendo ma è proprio in questo caso specifico che dobbiamo tener duro e non cedere alla tentazione di mettere in atto comportamenti falsi e furbeschi che dovrebbero aiutarci a risvegliare in lui l'interesse sopito e, a volte, completamente finito.
Piccolo esempio: a cosa serve chiedere: "ma tu mi ami?" se poi, anche a fronte ad una sua risposta positiva, ci assale il dubbio che ci abbia riconfermato di amarci solo perché glielo abbiamo chiesto?
Nello stesso modo a cosa serve credere alle sue affermazioni di amore eterno se poi, nei fatti, è assente? 
Non ci è dato di poter costringere qualcuno ad amarci se l'amore non c'è o non c'è più. Non riusciremmo nel nostro intento neppure se ci rivolgessimo al miglior stratega del mondo.
L'unico modo per sentirci veramente amati è che l'altro ci ami sul serio ma se questo suo amore verso di noi non c'è o non c'è più, non può inventarselo e, quindi, non può darcelo perché non ce l'ha e tutte le 'furbate' di questo mondo non potranno far cambiare questa realtà.






giovedì 10 luglio 2014

Arrendersi... intesa nel modo giusto non è una parolaccia!

Arrendersi è parola che mette i brividi se non pensiamo a cosa vuol dire seriamente!



La parola "arrendersi" è diventata per noi sinonimo di disfatta, perdita, fallimento; ormai, nel nostro moderno sentire comune, pensiamo che arrendersi sia una vigliaccata ma siamo sicuri che sia proprio così?
Proviamo a valutare bene cosa sia insito nell'atto dell'arrendersi.
La constatazione è che viviamo in una società che ci condiziona fortemente ed uno dei condizionamenti peggiori cui siamo sottoposti fin da piccola età è il credere che più facciamo, più otteniamo.
Spronare le persone ad essere attive è cosa buona e saggia perché nulla si può fare senza una buona volontà, un saper fare ed il materiale occorrente ma, il "voglio quindi posso" è un azzardo soprattutto se ciò che vogliamo non dipende solo da noi.
A mio giudizio, meglio sarebbe: "voglio quindi ci provo con tutte le mie forze e magari ci riesco".
Quando incappiamo in situazioni difficili, soprattutto in amore, pensiamo che, se volere è potere, possiamo gestire non solo la nostra parte di rapporto ma anche quella della persona che amiamo e, forti di questo credo, senza forse neppure accorgercene, iniziamo un durissimo lavoro che, il più delle volte, porta solo allo sfinimento.
Lottiamo tenacemente e costantemente, ci mettiamo tutta la nostra energia, ad ogni fallimento studiamo un'altra strada e poi la percorriamo cocciutamente ma, alla fine, siamo solo stremati ed inermi.
Così facendo, non solo sfiniamo noi stessi in una lotta titanica ma, il più delle volte, sfiniamo anche il partner ed il rapporto con il risultato che non solo non abbiamo ottenuto ciò che volevamo, ma, anzi, abbiamo distrutto anche quello che teneva in piedi il rapporto e, cioè, l'amore.



Richard Bach, si, proprio quello del "Il Gabbiano Jonathan Livingston", in un altro dei suoi libri "Le ali del tempo",  ha magistralmente espresso un grande concetto in una piccola frase: "A volte, l'unico modo per vincere è arrendersi".
Se, dopo averci ostinatamente provato, ci rendiamo conto che non ci è proprio possibile modificare ciò che non ci sta bene, arrendersi non è da considerarsi atto di fuga vigliacco ma, piuttosto, è un atto saggio nato dall'attenta valutazione dei fatti in essere. Insistere nei tentativi sarebbe assolutamente deleterio sia per noi, sia per la situazione. Sarebbe un po' come giungere sul bordo di un precipizio e, non volendo prendere atto del vuoto, continuare imperterriti a camminare con l'unico risultato che, per non aver voluto fermarci, ci siamo sfracellati al suolo.
Moltissime sono le situazioni in cui vorremmo che le cose andassero in un verso a noi gradito ma non sempre il risultato finale dipende solo da noi.
Insistere nel tentativo spasmodico di armonizzare le situazioni a nostro insindacabile piacimento, portato all'eccesso, è inutile e dannoso e, in molti casi, ci costringe a dire o a fare cose che fanno urlare vendetta alla nostra dignità.
Meglio arrendersi ritrovando in noi la calma e la serenità che ci permettano di accettare compromessi dignitosi e soddisfacenti anche se non giungono ai traguardi che avremmo voluto raggiungere o, di liberarci decisamente e definitivamente di ciò che sappiamo già non essere ciò che avremmo voluto.
Saltiamo! ma non nel precipizio che non abbiamo voluto vedere ma di gioia nel ritrovare una serenità di vita che per troppo tempo ci è mancata.
Arrendersi a ciò che è nei fatti senza inseguire spasmodicamente ed ossessivamente chimere irraggiungibili è un atto liberatorio che taglia le catene da noi stessi volute e ci ridà la gioia di vivere liberi e felici.

martedì 17 giugno 2014

Quando l'amore diventa ossessione... si arriva persino ad uccidere!

Quando l'amore diventa ossessione si arriva a snaturare il proprio essere fino a perdere la testa!
Un fatto di cronaca veramente shoccante ha colpito l'opinione pubblica: un uomo, giovane, benestante e con un lavoro gratificante, dopo aver fatto l'amore con lei, ha ucciso la moglie e, non pago, anche i due figli: una bimba di 5 anni ed un piccolino di 20 mesi. Li ha uccisi nel sonno infilandogli la lama del coltello nella gola.
Uccisione barbara di una mente sconvolta e lucidamente folle.
Dopo l'eccidio, si è dato un gran daffare per mettere a soqquadro la villetta inscenando una rapina, si è  lavato, vestito di tutto punto ed è andato a vedere la partita della nostra nazionale di calcio. Durante il percorso per raggiungere l'amico al pub ha gettato in un tombino il coltello usato per la mattanza. A detta dei suoi stessi amici, il suo atteggiamento era calmo, benevolo, normale. Normale?!
Finita la partita è tornato a casa ed ha chiamato i Carabinieri per denunciare che, mentre era fuori, qualcuno aveva sterminato la sua famiglia.
I militari dell'Arma, però, non gli hanno creduto e grazie ad un interrogatorio, lungo e complesso, sono riusciti a farlo confessare contestandogli il suo amore non corrisposto per un'altra donna, sua collega di lavoro da qualche mese.
Ora il quadro pare chiaro: con la moglie non aveva problemi, la loro sembrava una famiglia felice. Non aveva problemi di soldi o di lavoro. Una vita che avrebbe dovuto essere appagante... e invece no.
L'infatuazione per la collega che, magari per dissuaderlo nel continuare a corteggiarla, deve avergli detto che non ci pensava proprio ad avere una storia con un uomo sposato, e questa motivazione deve averlo portato a pensare che la sua famiglia fosse d'ostacolo al raggiungimento della piena soddisfazione di quel suo supposto amore non corrisposto.
Questa è la storia, aberrante  e paurosamente sconvolgente, e, per ora, non ci sono altri particolari.
Riflettendo seriamente cosa si può pensare?
Dopo quasi trent'anni di cartomanzia e dopo aver sentito innumerevoli storie simili che, per fortuna, non hanno provocato un triplice omicidio, la cosa preminente che balza alla mia mente è l'incapacità di molti nel discernere l'infatuazione dall'amore. Vuoi una donna, o un uomo, a tutti i costi non puoi averla e la tua mente si perde in una miriade di pensieri che sfalsano la realtà producendo una storia che, pur apparendo vera, è solo frutto dell'ossessione. Scatta la voglia di dare una motivazione certa al diniego perché è troppo difficile accettare che se qualcuno ti dice di no, magari, è solo perché proprio non gli va di avere una storia con te.
Presa al link:
http://mondodarte.blogspot.it/2013_05_01_archive.html
A questo punto la seconda riflessione: moltissimi si rifiutano di dire le cose come stanno e danno motivazioni che possono apparire reali ma che, in effetti, servono solo a non dire la verità. Troppo difficile dire: "non mi va di stare con te perché non provo nulla né come attrazione fisica né come passione. Non mi è scattato nulla dentro nei tuoi confronti e quindi non c'è storia". Si cercano palliativi del tipo: "non ci penso proprio ad avere una storia con uno sposato" ma una frase così ha complicanze e conseguenze che non si riescono a vedere.
Quanti enormi sensi di colpa potrà avere oggi quella collega che, forse spazientita da un atteggiamento troppo invasivo, in un momento di stanchezza, può aver detto: "sei sposato, non ce n'è!"; certo, molto probabilmente non ha colpe e non poteva immaginare la tragedia imminente ma ora quante volte si chiederà se non sarebbe stato meglio dire solo: "lasciami perdere, non ce n'è".
Quello narrato all'inizio è, fortunatamente, un caso limite ma quante persone hanno messo in crisi fino a rompere il loro rapporto storico per una 'frase scusa'!
La terza riflessione è la più tremenda: quante volte non riusciamo a gestire i nostri pensieri e ci facciamo plagiare dalla nostra mente? Capita a tutti e, soprattutto, capita nei momenti di paura, di grande sconforto e 'nelle questioni di cuore'. Già, le questioni di cuore che poi di cuore non sono perché il cuore inteso come amore puro e vero, non può portare all'ossessione. Quelle che chiamiamo 'questione di cuore', nella maggior parte dei casi, sono questioni di egoismo, ormoni, possesso, ossessioni.
L'incapacità di amare l'altro per ciò che è e per ciò che vuole, l'incapacità di accettare che il centro del tuo amore possa essere felice con qualcun altro, l'incapacità di ascoltare ciò che viene detto senza pensare che, in fondo, non sia così ma nasconda ciò che noi pensiamo che sia sul serio.
La prossima volta che, in un lampo di illuminazione, vi rendete conto di non riuscire a governare i pensieri cercate di fermare la mente e di tornare padroni delle vostre emozioni perché, se non lo fate subito, sarete fortemente a rischio di commettere errori che, senza giungere agli estremi assurdi della storia riportata, possono comunque rovinarvi la vita.

domenica 8 giugno 2014

Consulto gratuito Tarocchi? No, grazie, abbiamo già dato!

Consulto gratuito Tarocchi... dopo molti anni oggi diciamo basta!


Leggete questo post di Anna Rubini

L'espressione 'dare le perle ai porci' è di evangelica origine e si trova in Matteo (VII,6) e, più o meno, significa che è assolutamente inutile dare qualcosa di prezioso a chi non può comprenderne il valore.
Dopo anni di offerta del primo consulto gratuito, oggi si chiude con questa pratica che è stata fonte per me di tanto dispiacere.
Offrire un buon servizio a chi non si ricorda neppure con chi parla, o che fa' il tour delle cartomanti per gioco o per statistica o approfitta della disponibilità richiedendo plurimi consulti pensando che Tu sia assolutamente stupida e non la riconosca solo perché cambia i nomi e le date, o altre amenità simili, è veramente uno spreco di tempo e di energie.
La cartomanzia non è sicuramente una scienza esatta e non le si può dare una connotazione di 'verità rivelata' ma impiegata nel modo giusto potrebbe aiutare a comprendere meglio ciò che capita.
Non le carte e non il cartomante possono farsi carico di decidere al posto di qualcun altro ma possono aiutare a fare il punto delle situazione dando una visione più oggettiva del problema e, quindi, aiutare chi ha il problema a stabilire cosa sia giusto per se stesso.
Vi prego di leggere questo mio vecchio post per comprendere meglio cosa intendo.
A tutti coloro che hanno usufruito del consulto gratuito e lo hanno messo a frutto auguro una vita meravigliosa e piena di soddisfazioni.
Chi vorrà effettuare un consulto di Tarocchi con me, d'ora in poi, potrà farlo sui numeri a pagamento; Numeri e tariffe li trovate all'indirizzo: www.sophiaperte.com
Buona vita!

mercoledì 30 aprile 2014

SMARRIMENTO, CONFUSIONE, PAURA... UN PONTE PER USCIRE DALLA NEBBIA

SMARRIMENTO, CONFUSIONE, PAURA... 
                                              ..TROVA UN PONTE PER USCIRE DALLA NEBBIA!



A volte, stare nella nebbia dà una sensazione bellissima, soprattutto se lo si fa volontariamente ed avendo la certezza di dove sono poggiati i piedi. 
Andare in un posto conosciuto e perdersi nella nebbia è un buon metodo per rimanere assolutamente soli con se stessi, fuori dal mondo, per ascoltare i nostri pensieri fino a quando anche quelli tacciono e rimane solo il battito del cuore ed il respiro dell'anima.
E' come ritornare a casa, ad uno stato di tranquillità assoluta, senza pensieri, senza incombenze, senza doveri, senza... ma con tutto il nostro essere presente.
Se, invece, l'andare nella nebbia non è voluto, iniziano i guai.
Quando ci si rende conto di essersi persi, ci si sente smarriti, la confusione prende il sopravvento e la paura si impadronisce di tutto il nostro essere. Il cuore accelera vertiginosamente il suo battito, il respiro si fa affannoso ed i pensieri corrono talmente in fretta che il nostro cervello diventa un'autopista! Non capiamo più dove siamo e, soprattutto, non vediamo la via per uscirne.
Unico ponte per uscire dalla nebbia è ritrovare la calma e, per ritrovarla, occorre uccidere la paura che ci attanaglia la gola.
La ritrovata calma ci serve per salire di qualche metro perché, più si sale, esattamente come per le nuvole, più si ritrova visibilità e si può ritrovare la strada e, con essa, finalmente, l'uscita dalla nebbia.
Quello di cui vorrei parlare è quella nebbia fittissima che in particolari momenti del nostro vivere si impadronisce di noi facendoci sentire persi e confusi, atterriti.
Cerchiamo disperatamente aiuto ma non c'è nessuno e se anche riusciamo a telefonare a qualcuno non sappiamo dirgli dove siamo e che strada abbiamo fatto per arrivarci quindi, è assolutamente inutile.
Ci sentiamo soli e la paura diviene terrore; noi soli in un mondo di gente che non comprende il nostro dramma ma come potrebbe comprenderlo visto che è il nostro?
Come sempre cerchiamo fuori le risposte che troveremo solo dentro di noi, innalzando il nostro pensiero e lasciandoci sotto tutti i pensieri ed i ragionamenti bassi che ci hanno avvolto nella nebbia in cui siamo.
Alzare il pensiero vuol dire cambiare prospettiva e, cambiandola, analizzare i problemi con occhi diversi.
I problemi sono gli stessi ma il nostro sguardo è cambiato; finalmente fuori dall'angoscia del non vedere, ritroviamo la strada per continuare a camminare sul percorso della nostra vita.
Anche a questo servono i consulti di cartomanzia, ad alzare lo sguardo impedendoci di rimanere impantanati in situazioni che non vediamo più per ciò che sono realmente e che sono molto diverse da quelle che percepiamo.
I Tarocchi, impiegati nel modo giusto, possono aiutare ad alzare il pensiero ritrovando la strada della serenità ma non fanno le scelte al posto nostro. 





martedì 25 febbraio 2014

LO AMO ANCORA... E' COSI' BELLO CHE LO GUARDO E...



'Lo amo ancora... mi arrabbio, voglio lasciarlo, non sopporto più le sue angherie ed i suoi tradimenti ma poi lo guardo ed è cosi bello!!!
Arrivo all'appuntamento che, nel mio intento dovrebbe essere l'ultimo giusto per staccargliene quattro, ma poi, quando lo guardo, i miei occhi lo vedono in tutta la sua bellezza e la mia mente va in acqua... non ricordo più il vero motivo dell'appuntamento e penso solo a quanto mi piace guardarlo, toccarlo, fare l'amore con lui. Rimango come inebetita, quasi in trance, e gli ridò, per l'ennesima volta, l'opportunità di dirmi tutto quello che vuole nonostante sappia che mi dice solo quel tanto che crede opportuno per tenere lui le redini del rapporto.
Ancora una volta mi lascio trattare come una pezza da piedi che usi quando ne hai voglia e poi getti con noncuranza in un angolo del pavimento del bagno.
Sperduta nella mia incapacità di reagire, faccio l'amore con lui perché ancora spero che quell'atto di donazione così totale possa compiere il miracolo e farlo diventare l'uomo che pensavo che fosse, tenero e innamorato ma, appena finito, lui mi spiazza con la solita
frase: "ti è piaciuto, eh? solo io so' farti stare bene così!". Si riveste veloce mettendo fretta anche a me e con un "ciao, ci sentiamo" se ne va per la sua strada che, evidentemente, non è la mia... Quel ciao risuona nelle mie orecchie come un "ora che ti ho accontentata, posso andarmene perché tanto, qualsiasi cosa io possa fare o dire Tu dove devi andare? Senza me ti senti persa, sono troppo importante per Te e non avrai certo il coraggio di lasciarmi".
Dopo poco il torpore che avvolgeva la mia mente svanisce e mi ritrovo a pensare che, per l'ennesima volta, mi sono buttata via e l'ho fatto tutto di mio perché Lui non mi ha chiesto nulla.
Dovevo staccargliene quattro, dovevo lasciarlo e, invece, ho ripetuto la mia parte di donna innamorata che soccombe al fascino ed ha paura di perdere ciò che già non ha più e che, forse, nella realtà dei fatti, non ha mai avuto'.



giovedì 20 febbraio 2014

MI HA ILLUSA E NON SO CHE FARE!

"Quando il sangue bolle, l'anima incita la lingua ad esprimere sacri voti... fuochi fatui, figlia mia, che emettono più luce che calore, che son già svaniti non appena pronunciati." Amleto, W. Shakespeare



"Mi ha illusa, ci ho creduto ed ora non so più cosa fare!". 
Se qualcuno pensa di essere stato illuso è perché ha già una vocina dentro che dice chiaramente che ciò che si voleva non sarà possibile quindi, l'unica cosa da fare è accettare la realtà.
Detta così è molto facile ma poi, nei fatti, prima che quella vocina venga ascoltata passa molto tempo, a volte anni di sofferenza e di tramestio mentale.
Nella vita le cose non sono quasi mai bianche o nere e possono assumere varie tonalità di grigio; quello che voglio dire è che quando valutiamo le cose che ci capitano, nella maggioranza dei casi, non riusciamo ad avere una visione nitida, o bianco o nero, ma la situazione ci pare avvolta da una nebbia fatta di incertezze, dubbi, contraddizioni e punti interrogativi.
Come magistralmente espresso nella frase dell'Amleto, nel momento dell'innamoramento, quando 'il sangue bolle' e gli ormoni diventano padroni incontrastati dei nostri pensieri, le promesse escono autonomamente dalla nostra bocca al punto che, ripensandoci, ci stupiamo noi stessi di ciò che siamo riusciti a dire.
Dopo l'innamoramento, quando il rapporto assume la vera connotazione di ciò che sarà, o che non sarà, delle tante promesse fatte, poche si realizzeranno soprattutto se l'innamoramento non si trasforma in amore.
E' questo il momento della verifica, ed è proprio questo il momento in cui occorre avere la determinazione di valutare la situazione non in base a ciò che è stato o che si dice ma in base ai fatti reali che si susseguono giorno per giorno.


'Parlare bene, razzolare male' questo è un detto che si sente dire da sempre ma, a quanto pare, ha
poca presa su chi vuole illudersi a tutti i costi che la persona che ci 'illude' abbia un sacco di serie motivazioni per non dare seguito a ciò che dice con azioni appropriate che dimostrano, nei fatti, che le parole dette sono veritiere.
Se qualcuno dice di amarci e poi il suo comportamento non è conseguente a quanto afferma forse dovremmo fermarci e riflettere sulla veridicità delle sue affermazioni.
C'è un altro vecchio detto che recita: 'quando l'amore c'è, la gamba tira il piè' a significare che se qualcuno ci ama veramente, senza sforzo e senza troppi problemi, camminerà verso di noi.
Se l'amore c'è, i gesti sono naturali, spontanei e determinati; le azioni sono conseguenti alle parole, senza sforzo e senza che ci sia bisogno di spinte esterne.
Se così non è, se incominciate a pensare di essere stati illusi, forse è il caso di valutare con attenzione ed approfonditamente il comportamento dell'altro. Se poi vi rendete anche conto che mente sapendo di mentire per manovrarvi a suo piacimento la situazione si fà veramente insostenibile.
La valutazione del suo essere degno della nostra fiducia,  dev'essere fatta in modo oggettivo senza cercare scuse o motivazioni che poco hanno a vedere con la realtà ma sono solo frutto del non voler accettare che abbiamo di fronte qualcuno che si riempie la bocca di belle parole ma che poi, nei fatti, è solo uno dei tanti quaquaraquà.



mercoledì 12 febbraio 2014

FLASH MOB 2014 - FESTEGGIARE L'AMORE DANZANDO


Flash mob 14 febbraio 2014 danzare per festeggiare l'Amore 

contro ogni tipo di violenza di genere.




Anche quest'anno torna l'appuntamento con il flash mob di San Valentino per continuare ad affermare, in tutto il Mondo, che è arrivato il momento di mettere la parola 'fine' alla violenza sulle donne.
Venerdì 14 febbrario, dunque, uomini e donne si uniranno a livello planetario per danzare l'armonia e l'uguaglianza tra i due generi. 
Essere uguali nei diritti primari pur essendo diversi. 
Donne e uomini, insieme, per ribadire la voglia di un giusto equilibrio di rapporti tra i due sessi.
Donne che pur senza rinunciare alla loro femminilità chiedono pari dignità e uomini che pur senza rinunciare alla loro mascolinità comprendono ed affermano che vogliono amare e non soverchiare con la violenza.


 Uomini e donne insieme per amarsi, solo per amarsi.


giovedì 6 febbraio 2014

MALOCCHIO?...PARLIAMONE!


Malocchio?... Parliamone!
Secondo il dizionario della lingua Italiana, il malocchio è un'antica credenza popolare per cui si pensa che qualcuno, con il suo sguardo, possa portare sfortuna e disgrazie.
Su questa credenza sono nati rituali di vario genere che hanno lo scopo di annullare l'effetto devastante del malocchio liberando così il malcapitato da cattiva fortuna.


Prima di parlare del malocchio, occorre parlare dell'energia.
Come ben sapete, l'energia ha due poli, uno negativo ed uno positivo e l'uno non può esistere senza l'altro.
Nel simbolo del Tao, i due tipi di energia yin e yang sono strettamente correlati, dove inizia uno finisce l'altro ma, nel punto massimo dell'espansione di yin c'è il seme di yang e viceversa. L'effetto visivo è assolutamente istantaneo e vale più di mille parole. Provate a fissare per qualche secondo l'immagine e vi renderete conto di quale sensazione di benessere e serenità possa portarvi.
Il pensiero è energia e, quindi, può essere pensiero positivo o pensiero negativo.
Il pensiero positivo costruisce mentre il pensiero negativo distrugge.


Seguendo il filo logico del discorso, risulta evidente che un pensiero negativo può essere fonte di guai ma, solitamente, l'effetto negativo è più forte per chi pensa che per la persona a cui il pensiero è indirizzato.
Se è vero, come è vero, che il simile attrae il simile, un pensiero negativo avrà molta più probabilità di creare problemi se la persona cui è rivolto ha l'abitudine funesta di pensare in negativo.
Se continuo a pensare che una certa cosa capiterà, metto in moto energie potenti che, prima o poi, attireranno a me proprio ciò che penso che mi arriverà; se penso a costruire pensieri positivi, attirerò a me energie positive che mi aiuteranno ad ottenere cose belle ma se continuo a pensare che un evento brutto presto mi colpirà, allora costruirò io stesso la via affinché ciò possa accadere.
La difesa dallo sguardo dello iettatore che esercita contro di me i suoi influssi malefici, quindi, risiede solo ed unicamente nella mia capacità di difendermi grazie al mio modo di pensare.
Se riuscirete a riempire il vostro pensiero di positività, vi creerete uno scudo infallibile che vi proteggerà da qualsiasi influenza negativa... ed è pure gratis

martedì 28 gennaio 2014

MI HA MENTITO MA PERCHÉ L'HA FATTO?

"Le bugie sono per natura così feconde, che una ne suole partorir cento". Carlo Goldoni

Mi ha mentito ma perché l'ha fatto?
Bellissima domanda cui, però, si può dare solo una risposta: perché non ha voluto dire la verità!
Bella scoperta, direte voi, eppure la risposta giusta è proprio questa.
Cosa diversa è valutare le motivazioni che possono aver spinto qualcuno a mentire.
In fondo mentiamo tutti! Quante volte sarà successo anche a voi!
Io lo faccio spesso ma cerco di farlo solo quando la cosa riguarda solo ed unicamente me; un piccolo esempio: incontro qualcuno per strada che, mentre mi saluta calorosamente, mi chiede come sto ed io rispondo sempre 'bene!, e Tu?'. Quel bene è sempre uguale da anni e vi renderete conto anche voi come sia improbabile che io possa stare sempre bene senza mai neppure un piccolo problema da risolvere. 
Il fatto è che sono convinta che sia assolutamente inutile lamentarsi con chiunque dei propri problemi perché, così facendo, i problemi non si risolvono ed in più si riesce ad annoiare chi sta di fronte ed ha posto la domanda per pura cortesia.
Cosa diversa è il mentire in rapporti più stretti, magari per nascondere fatti e misfatti.
Nei consulti di cartomanzia, in genere, la menzogna appare non solo per nascondere tradimenti ma anche per poter manovrare l'altro.
Per tradimento non intendo solo il tradimento fisico ma mi riferisco anche al tradimento delle aspettative che ho indotto nell'altra persona. E' lampante che se dici di amarmi mi aspetto che, proprio perché mi ami, non mi tradirai. Avere fiducia nell'altro è uno dei pilastri di un buon rapporto d'amore e quindi, se si ama qualcuno, ci si sente portati a credergli creandoci, involontariamente, delle aspettative.
Un piccolo ma efficace mezzo per non cadere nei tranelli dei mentitori consiste nel confrontare sempre i fatti e le parole: mi dici che mi ami e poi mi tratti come un calzino bucato... bene, se questo è il tuo modo d'amare, ne faccio volentieri a meno. 
Mi dici che non vivi senza me poi, quando devi scegliere, preferisci sempre andare a farti i tuoi giri in bicicletta o allo stadio o al bar con gli amici lasciandomi a sfaccendare in casa: mi avrai mica preso per la famosa signora Luisa che, come recitava una famosa pubblicità, arriva presto, finisce presto e di solito non pulisce il ...! (tenete presente che ho scritto la parola 'sempre' perché se anche va, ogni tanto, con gli amici non c'è nulla di male). Oppure, mi dici che mi ami alla follia e poi, ogni volta ti chieda di far l'amore con me, hai mal di testa o qualche altra scusa pronta.
Gli esempi sarebbero moltissimi ma, in fondo, se ci pensate bene, se è così bravo/a a mentire al coniuge per stare con me, perché dovrebbe decidere di essere sempre sincero proprio con me?
'Il lupo perde il pelo ma non il vizio' recita un famosissimo proverbio quindi, se volete capire fino in fondo con chi avete a che fare, fate moltissima attenzione a come si comporta con gli altri poiché solo così riuscirete a comprendere fino in fondo cosa potete aspettarvi ed eviterete di crearvi strane aspettative e, quindi, probabili grosse delusioni.
Ricordate anche che chi è abituato a mentire ha anche una grande capacità di farvi sentire estremamente stupidi perché è talmente in gamba a rigirare le frittate che, alla fine della discussione, perfino voi non riuscite più a capire se siete nel vero o no. Questo se tutto va bene perché, se va male, vi farete una bella nomina di visionario/a che non sa neppure ciò che dice.
Per fortuna, la natura amica ci viene in aiuto e, siccome 'Il diavolo fa' le pentole ma non i coperchi', prima o poi, la realtà verrà alla luce e sarà proprio in quel preciso momento in cui occorrerà tirar fuori tutta la nostra dignità per fare in modo che la menzogna scoperta non rimanga impunita.
Ricordate che chi mente abitualmente conta molto sul fatto che le sue menzogne vi avvolgono in un manto che vi terrà legati per sempre ma se farete appello alla vostra dignità calpestata, riuscirete ad uscire dalla stretta e a prendere i giusti e doverosi provvedimenti.

  

giovedì 2 gennaio 2014

un Buon anno! con i Tarocchi

UN BUON ANNO CON I TAROCCHI 


Un nuovo anno è iniziato e tutti noi speriamo che vada meglio di quello appena finito ma, in fondo, cosa ci può essere di diverso? Moltissimo! 
Sperare che le cose vadano meglio è già un bel passo avanti perché ci aiuta a pensare in positivo nonostante le tante difficoltà a cui una gravissima crisi ci ha messo di fronte ma la sola speranza sicuramente non basta a fare cambiare le cose.
Se vogliamo veramente superare i problemi dobbiamo assolutamente operare laboriosamente affinché il cambiamento auspicato possa realizzarsi.
Per poter lavorare alla concretizzazione di un progetto occorre aver le idee chiare su cosa vogliamo ottenere e sul percorso che vogliamo fare ma, molte volte, le idee sono confuse e la strada sembra troppo difficile.
Proprio nei momenti di dubbio su una scelta da fare, i Tarocchi possono venire in aiuto collaborando con quel tom tom interno che sembra essere completamente fuori uso.
Come più volte ho avuto modo di affermare, i consulti con i Tarocchi non servono a dirci cosa capiterà ma, piuttosto, a far luce sul nostro sentiero in modo che si possa giungere alla meta desiderata.
Non lasciatevi paralizzare dai dubbi e non accontentatevi di sperare in un destino che vi porti ciò che volete senza che voi dobbiate in qualche modo aiutarlo; prendete saldamente in mano le redini della vostra vita sapendo che le scelte azzeccate di oggi saranno la vostra felicità di domani.